Secondo un rapporto pubblicato da Intesa SanPaolo, nel nostro Paese i consumi di prodotti alimentari, bevande e
tabacco sono calati dell'1,5% a prezzi costanti nel 2011. In termini di
spesa pro capite, si è tornati indietro di “quasi trent'anni ai primi anni '80 per
scendere al di sotto dei 2.400 euro
annui destinati al comparto agro-alimentare.
In particolare, si legge nel rapporto, “si tratta
in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci (come
il tabacco) ma che segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore
italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito
disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un
comparto dei bisogni poco comprimibili come l'agroalimentare”.
Nel rapporto, si
evidenzia inoltre che “l'incremento della disoccupazione unito agli effetti
delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una
nuova riduzione dei consumi che continueranno
ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più
scarse". Si tratta in
parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci, come il
tabacco, ma che segnala anche le
evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul
mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi
e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come
l'agroalimentare. I consumi “continueranno ad essere molto prudenti
a fronte di risorse reddituali sempre più scarse”.


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