IL “FAGIOLO CUNEO IGP”
PREMIATO A ROMA TRA LE ECCELLENZE AGROALIMENTARI MADE IN ITALY
Il Fagiolo Cuneo IGP entra a pieno titolo
nel novero dei prodotti agroalimentari di qualità Made in Italy: a
premiarne le peculiarità, in una cerimonia che si è svolta a Roma, al Ministero
delle Politiche Agricole, è stato il Rapporto Qualivita-Ismea, che seleziona le
eccellenze del comparto agroalimentare.
Nel 2011 il paniere agroalimentare italiano di
qualità si è arricchito di venti nuovi prodotti (14 Dop e 6 Igp) facendo salire
l’Italia in cima alla classifica mondiale per numero di prodotti di qualità.
Tra le denominazioni premiate, nell’ambito dell’analisi economica che riunisce
le competenze sviluppate in questi anni dall’Osservatorio Qualivita e
dall’Osservatorio Ismea, vi è anche il Fagiolo Cuneo IGP, che ha ottenuto l’IGP
con la pubblicazione sulla Gazzetta Europea il 18 maggio 2011.
“Siamo orgogliosi di questo ulteriore passo -
sottolinea Aldo Marchisio presidente del Consorzio di Tutela e
Valorizzazione del Fagiolo Cuneo, a cui è stata consegnata una targa di
riconoscimento dal ministro Catania – con cui viene ufficializzata l’entrata
del Fagiolo Cuneo IGP nel sistema tutelato delle denominazioni di origine a
livello italiano ed europeo. E’ un onore essere tra gli enti promotori di
questo circuito”.
La realtà cuneese su questo prodotto è in
continua crescita: “Un percorso durato 4 anni che ha avuto come obiettivo
principale l’ottenimento di uno strumento economico quale l’Indicazione
Geografica Protetta, con lo scopo di valorizzare e promuovere il Fagiolo
Cuneo”, dice Franco Ramello, responsabile del Servizio economico
regionale di Coldiretti.
“Le cifre parlano da sole: con una produzione di
90 mila quintali di fagiolo fresco e 25 mila quintali di secco, il valore
annuale si aggira intorno ai 20 milioni di euro - concludono Marcello Gatto,
presidente, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo - . Un
traguardo importante, raggiunto per l’economia della Provincia, che deve
essere opportunamente utilizzato per creare ulteriore valore aggiunto alle
imprese agricole, a tutela della tracciabilità e della sicurezza della
provenienza del prodotto per il consumatore”.


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