Dal Giappone, la rinascita degli
ortaggi scomparsi
In “Reviving recipes”, una comunità, guidata dal
cuoco di Terra Madre Masayuki Okuda, tenta di salvare le varietà di ortaggi
della prefettura di Yamagata. Mangiandole, naturalmente!
Masayuki Okuda è un cuoco giapponese molto
apprezzato. È il giovane proprietario del ristorante Al Checciano, che mette in
tavola molte specialità italiane a Yamagata, nella parte nord-orientale
dell'arcipelago giapponese. Che i piatti italiani siano riproposti, e bene, a 10
000 chilometri di distanza, è già argomento degno di nota, ma la vera
particolarità di questo giovane chef è quella di ricercare i suoi ingredienti
con grandissima cura e di portare nella sua cucina molti ortaggi tradizionali
che stanno scomparendo. Questa sua propensione l'ha portato ad avvicinarsi alla
rete dei cuochi di Terra Madre fin dal 2006 e a partecipare più volte al
meeting internazionale di Torino.
“Un cuoco non dovrebbe scegliere prima la ricetta
e poi gli ingredienti” - commenta Okuda. “Io cerco sempre di partire dagli
ingredienti freschi e modifico le ricette perché esaltino al meglio le qualità
del prodotto.”
Ciononostante, con l'avvento delle varietà
industriali e la mancanza di giovani produttori nei campi, anche in questo
angolo dell'arcipelago nipponico molti ortaggi hanno iniziato a scomparire.
Un professore dell'Università di Yamagata,
Egashira Hiromasa, sta dedicando i suoi studi alle varietà tradizionali e ne ha
già selezionate 150 in pericolo di estinzione.
La sua ricerca è di grande utilità per Masayuki
Okuda, che può attingere a questo repertorio per i suoi ingredienti e
preservare varietà tradizionali riportandole semplicemente in tavola.
La storia di Masayuki Okuda, dei bambini di
Yamagata, del professor Hiromasa e delle loro antiche varietà è ora ben
raccontata in un documentario, “Reviving recipes”, in cui il regista, Watanabe
Satoshi, ha voluto dare spazio alle espressioni della gente mentre assaporava i
prodotti scomparsi, più che ai freddi dati oggettivi.
“Chi lavora la terra è sempre preoccupato
dall'idea della perdita” - ha commentato il regista. “Con la modernizzazione
dell'agricoltura, vogliono capire se le loro tradizioni sono diventate
obsolete. Dovevo documentarle subito, perché potessero tramandarle ai loro
figli”.
Il film è stato presentato all'ultimo
International Documentary Film Festival di Yamagata e ha riscosso un grande
successo di pubblico e critica.
Slow Food






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